“Come posso raccontare caro amico
di quando il mondo si rovescia all’improvviso
del crollare del campanile antico
quando inferno diviene il paradiso
di casa tua, dei campi e dei canali
ove il silenzio prende il posto del rumore
lungo le strade nelle fabbriche, nei viali
e se ne va lo sguardo di chi muore.”
Ci sono libri che valgono a prescindere, perché ciò che intendono raccontare e diffondere è talmente importante che non ha bisogno nemmeno di essere presentato. Dovrebbe essere scontato. E’ il caso dell’ultimo libro di Arianna Papini e pubblicato dalla casa editrice Lapis, i cui diritti andranno a finanziare la ricostruzione della biblioteca scolastica di Crevalcore (Bologna), colpita dal terremoto del 2012.
La scrittrice sceglie di utilizzare parole in rima ed illustrazioni pacate e dolci per raccontare ai lettori più piccoli come riuscire a ricominciare dopo tanta devastazione e dopo tanto dolore. Uno sguardo di speranza per un trauma collettivo difficile da superare e persino da spiegare, ma che è possibile elaborare.
Il libro è stato scritto per i bambini e per i ragazzi con cui l’autrice è entrata in contatto in occasione del “Cantiere della fantasia“, programma di campi estivi organizzato dalla casa editrice Franco Panini che, nell’estate del 2012 all’indomani del terremoto, ha visto al partecipazione di molti autori ed illustratori per l’infanzia, chiamati appositamente per allietare la permanenza dei bambini nei centri estivi della provincia di Modena.
Terremoto
Arianna Papini
Lapis
2013
pp. 52
da 7 anni