Dormire in biblioteca è sempre un’esperienza elettrizzante e piacevole, soprattutto quando non si conoscono i bambini e dunque tutta l’attività è un vero e proprio mistero: si divertiranno? Le storie piaceranno? Saranno più i grandicelli o più i piccolini? Il laboratorio piacerà? E soprattutto… dormiranno? Ci facciamo tante domande, ma quella che alla fine ci preoccupa di più è l’ultima! Eh, già, perché noi lavoriamo con i bambini, leggiamo i loro libri, a volte pensiamo come loro, ma avere tutta l’energia che li tiene costantemente in movimento e attenti (e svegli!) è difficile.
Alla fine è meglio così: dormire in biblioteca per loro vuol dire passare una (spesso la prima) notte fuori casa, senza mamma e papà, nonni o zii, in una biblioteca… luogo misterioso e silenzioso. Chi glielo fa fare di stare buoni buoni e di dormire come nel loro letto?
L’attività di laboratorio è stata intensa, ma siamo state supportate dalla brava bibliotecaria (che li conosceva tutti per nome): abbiamo decorato la nostra cuffia da notte e fatto il pon pon colorato da attaccare all’estremità. Che bello vedere i bambini lavorare con la fantasia! Ognuno di loro ha creato un berretto personalizzato, e questo ci ha sorpreso, di solito fanno i furbi e si copiano tra di loro. Invece questa volta hanno davvero dato il meglio, utilizzando tutto il materiale che avevamo organizzato: pennarelli, stoffe, lane colorate.
Dopo il lavoro manuale, che non li ha stancati per niente, è stato il turno delle storie al buio. Un po’ magiche, con l’aiuto di un telo nero e di un colore che si illumina al buio, un po’ di paura… anzi, per niente di paura (bambini coraggiosi) ma tanto da ridere e da divertirsi. Così siamo arrivati alla mezzanotte; qualcuno sbadigliava, qualcuno rallentava un po’ il ritmo…ma nessuno aveva voglia di cedere. E allora via con lo spuntino: pane e Nutella e un bicchiere di aranciata, se lo sapessero mamma e papà!! Il lato negativo di questo goloso intermezzo è che la cioccolata ha dato loro la giusta energia per una notte quasi in bianco…
Sorvoliamo sulle ore che passavano… e passavano… e passavano e qualcuno resisteva. Sorvoliamo sulle tossi insistenti di alcuni, arrivati già mezzo influenzati ma decisi a non perdersi l’occasione di (non) dormire in biblioteca. Sorvoliamo su quanta pipì possano produrre esseri tanto piccoli di notte (e soprattutto sulla questione contagiosa della pipì che scappa a tutti, ad un certo punto). Sorvoliamo sulle (nostre) facce quando è spuntato il giorno. Soffermiamoci un po’ invece sullo spettacolo mattutino che ci ha accolte al risveglio, con il silenzio che regnava sovrano e la quiete dopo la tempesta (oltre alla moka del caffè!).
Ancora, soffermiamoci sulla golosa colazione al bar, con latte e biscotti, tutti insieme, sorridenti e con il berretto in testa.
Così piano piano la notte è scivolata via e i bambini sono tornati a casa, soddisfatti e pieni di cose da raccontare a mamma e papà. Un’esperienza del tutto positiva, che ci ha lasciate stanche ma decisamente soddisfatte.
Potere dei libri, di nuovo!