08.01.2015
“Sono nata il 22 aprile 1983, alle 14:03. Peso: 3 chili.
Ai papà non era permesso entrare nel reparto maternità: per tre giorni Bogdan si accampò davanti all’ingresso. Scriveva lettere a mia madre e corrompeva le infermiere per fargliele avere.”
L’ultima uscita nella collana Gli anni in tasca della casa editrice Topipittori si chiama A testa in giù scritta da Zosia Dzierzawska, ed il retro di copertina ti invoglia immediatamente alla lettura: “Se venite da una famiglia numerosa… questo è il vostro libro. Se almeno una volta nella vita vi siete abbandonati a spericolate avventure… anche in questo caso questo libro è per voi. E se poi non avete niente in comune con Zosia… beh, allora semplicemente amerete la sua storia…”, come è successo a me, perché la storia di Zosia, la protagonista, vi racconta la storia di una bambina molto amata, nata e cresciuta a Varsavia negli anni Ottanta, in un Paese in crisi e senza libertà. Sono gli anni del regime comunista al potere e della nascita del sindacato clandestino Solidarnosc, di cui fanno parte anche i genitori di Zosia; anni di contestazioni e di scioperi, di tensioni e di difficoltà economiche, nonostante le quali Zosia cresce serena e felice.
Il libro è una graphic novel, genere che sta prendendo lentamente piede con produzioni ancora marginali dal punto di vista quantitativo, ma ottimali quando uniscono in perfetto equilibrio ed efficace sintesi, come in questo caso, illustrazioni e parole. Un genere che piace molto ai lettori adolescenti, denominati giovani adulti, anche quando non sono ancora lettori maturi.
A testa in giù
Zosia Dzierzawaska
Topipittori
2014
pp. 158
da 12 anni