29.01.2015
“Lei era una tredicesima figlia e domani avrebbe compiuto tredici anni. I pescatori si sarebbero riuniti nella baia sottostante e Cail l’avrebbe portata in mare aperto.”
Ho letto tutti i romanzi di Siobahn Dowd e nella selezione delle novità arrivate da leggere questo mi è toccato di diritto. Il libro si è rivelato una piacevole sorpresa. L’autrice, vincitrice del Premio Andersen e prematuramente scomparsa, cambia completamente registro narrativo e ci regala una storia preziosa e delicata che ci trasporta in un luogo fantastico. Quasi una fiaba antica, magnificamente illustrata da Pam Smy, che parla di amore materno e fraterno.
L’isola di Inniscaul è legata ad una malvagia maledizione: il tredicesimo figlio partorito da una donna dovrà essere sacrificato a Dond, l’oscuro dio degli inferi, quando avrà tredici anni, in modo che possano seguire tredici anni di buona sorte per tutto il villaggio. Meb, dopo aver avuto undici femmine, rimane incinta per la dodicesima volta e scopre che si tratta di due gemelli; il primo è un maschio, tanto desiderato, la seconda una femmina, che la madre abbandona immediatamente e che crescerà con un vecchio del paese, in attesa di essere sacrificata. Il giorno prima di morire, però, la ragazza scoprirà il doloroso segreto della madre e il finale si rivelerà alquanto diverso da come aveva ipotizzato.
La tristezza che rimane, una volta chiuso il libro, è legata alla certezza che questo è l’ultimo libro dell’autrice che potremo leggere. Di lei rimane però The Siobahn Dowd Trust, una Fondazione di beneficenza che difende i diritti di scrittori e lettori e che porta i libri e la lettura ai ragazzi svantaggiati, sostenendosi con i diritti d’autore delle sue opere.
Il riscatto di Dond
Siobahn Dowd
Uovonero
2014
pp. 112
da 10 anni