02.03.2016
“Ninna nanna dei lettini
dormono bene questi bambini.
Dormono gli orsi sotto il piumone,
spegne la luce anche il leone.”
La fortuna di essere in due (Pollicine) ci permette di avere una doppia visione sulle cose. Quando, insieme ad Antonella di ApeDario e a Maria di ScaffaleBasso, abbiamo scelto di parlare de Il grande libro dei pisolini, le nostre menti sono tornate a quando eravamo bambine e la ninne nanne ci accompagnavano nel sonno. Abitiamo a pochi km di distanza, eppure i nostri ricordi canticchiavano frasi e melodie diverse.
La ninna nanna è ben più di una storia forse perché è la prima storia che ascoltiamo da bambini. Ogni adulto inventa parole, rime e melodia per il suo piccolo, andando a ritrovare nella sua memoria quanto un altro adulto a suo tempo gli ha cantato. Allora la domanda è sorta un po’ spontanea. Che origine ha la ninna nanna?
Quel bacino inesauribile che è internet ci ha fornito un sacco di informazioni interessanti. Si potrebbe dire che non ha età… per i Sumeri e Babilonesi ninna ninna era un’antica preghiera che veniva sussurrata e canticchiata ai bambini in onore della dea Innana, portatrice del carro della luna e governatrice delle acque e della pioggia. I riferimenti si intrecciano nel tempo, attraversano le religioni, strisciano di qua e di là e alla fine arriviamo ai giorni nostri, con le nostre ninne nanne per proteggere i bambini dalla notte e dai brutti sogni, un po’ come facevano le mamme babilonesi. Un atto d’amore che si tramanda da generazioni e che oggi si incarna perfettamente negli albi illustrati.
Il grande libro dei pisolini non è la prima ninna nanna edita dai Topipittori. Ninna nanna per una pecorella, tradotta anche in sardo (e qui allora potremmo raccontare anche di Nannai e del suo carro cigolante come i tuoni nel cielo), era uscita nel 2009.
Orsi, capretti, pulci, zanzare, dromedari, giraffe… tutti gli animali, anche quelli feroci, prima o poi si lasciano cullare dal sonno. La nanna, si sa, è una cosa seria! E’ un viaggio importante, per affrontarlo nel modo giusto bisogna prepararsi per bene: un pigiama morbido e caldo, un letto soffice e comodo, un cuscino sprimacciato a dovere e una coperta avvolgente. Ogni animale ha il suo posto preferito dove dormire: le giraffe nel sacco a pelo, gli orsi sotto il piumone, la volpe preferisce un semplice lenzuolo bianco.
E non solo gli animali si addormentano. Anche le cose che accompagnano la nanna:
L’assiolo osserva la natura addormentata nella notte, lui dorme solo di giorno. Il tasso, con lo stesso pigiama del ghiro, sogna ad occhi aperti, e magari aspetta un bacio della buonanotte.
“Se guardi bene i disegni ti viene voglia di metterti nel letto anche tu e di fare un pisolino. Il libro è bello, anche se non sempre c’è la rima e spesso tra i due animali di cui si parla non c’è legame. L’orsetto della prima pagina: sembra che il bimbo sia il suo peluche, e lui uno degli orsi che dorme, dato che ci sono solo animali. Le tre foche su sei poltrone? E’ perché una foca sta su due poltrone! Il gatto nell’armadio gioca, ha una palla: fa finta di dormire!”
Pensieri di Matteo e Daniele, due piccoli ascoltatori-lettori attenti che tentano di rimanere svegli…
Un albo lento, silenzioso, da sussurrare quando è ora di andare a dormire. E poi da guardare e riguardare, perché le immagini di Simona Mulazzani, così ricche di particolari, incitano il piccolo ascoltatore a cercare di tenere gli occhi aperti, per assaporare quanti più colori possibili, da portare nella notte e nei sogni.
E mentre sogniamo, lasciamoci cullare dalla ninna nanna di Brahms…
Qui la versione di ApeDario
Qui la versione di ScaffaleBasso
Il grande libro dei pisolini
Giovanna Zoboli, Simona Mulazzani
Topipittori
2013
da 3 anni