18.10.2016
“E non lo sapevo, cosa sarei stato da grande, sarei stato quello che Allah voleva. Forse sarei diventato un martire, perché i martiri erano i migliori, erano quelli che non avevano paura di morire. La morte faceva paura agli infedeli ma non a un buon musulmano, perché morire era rinascere in un mondo senza difetti. I martiri erano volati in cielo e adesso guardavano Allah, ed erano felici. Volevo essere come loro, io, volevo vedere Allah. Volevo diventare un martire, ecco, questo volevo fare.”
Irfan, tredici anni, viene mandato a studiare in una scuola coranica lontana da casa. La sua famiglia è troppo povera anche per sfamarlo e la madre pensa così di assicurargli cibo ed educazione religiosa. La scuola si rivela invece un luogo dove i ragazzi vengono preparati per diventare kamikaze e Irfan dovrà diventare uno di loro.
Con un linguaggio crudo ma nello stesso tempo anche delicato e poetico, l’autore racconta una storia molto attuale che dovrebbe essere letta nelle scuole per parlare, per provare a capire alcune situazioni e soprattutto per imparare a fare delle distinzioni fondamentali.
La casa editrice offre alcuni spunti di lavoro per insegnanti.
Mangiare la paura. Storia di un ragazzo kamikaze
Antonio Ferrara
Piemme
2016
da 12 anni