28.10.2016
“Me lo portarono a casa un mattino di luglio, spoiolato e smembrato a colpi di scure come un maiale… Lo stesi sul tavolo di granito del cortile, quello che usavamo per le feste grandi, e lo lavai col getto della pompa… Pthù! Maledetti siano quelli che gli hanno squarciato il petto per strappargli il cuore con le mani e prenderlo a calci come una palla di stracci!”
Il terzo appuntamento del gruppo lettura è con “La vedova scalza” di Salvatore Niffoi. Una prosa che mette alla prova il lettore, così ci è stato anticipato da voci di corridoio! Si può dire che Niffoi mette tutta la sua terra nei libri che scrive, dall’uso del sardo alle descrizioni dei personaggi e delle loro emozioni. Una scelta voluta e cercata, non una provocazione per scacciare il lettore, ma un modo per “chiamare le cose con i nomi che hanno”, renderle reali e per dar loro la giusta espressione.
La vedova scalza
Salvatore Niffoi
Adelphi