12.02.2018
“Come dicevano i compagni delle elementari prima che venissero sgridati, Tillie camminava in modo strano. All’inizio, per qualche mese, era per via del busto. E, dopo che l’aveva tolto, era per come si erano saldate le ossa, per come le gambe avevano imparato a portarla in giro, sfidando la previsione di numerosi medici secondo i quali non sarebbe mai più stata in grado di camminare.”
Ufficio Oggetti Scomparsi, così la chiamano i ragazzi della scuola poiché nessuno conosce il suo vero nome. D’altronde Tillie non parla e gira tutto il giorno con una grande macchina fotografica appesa al collo scattando fotografie a tutto e a tutti. Quando ritrova un oggetto perduto da una sua compagna di classe proprio grazie ad una fotografia, quello diventa il suo nome e in tanti le chiedono di ritrovare bigliettini, compiti di scuola, oggetti perduti. Fino al giorno in cui Jake le si avvicina e la implora di aiutarlo a ritrovare suo padre, sparito nel nulla, e tra i due nasce uno strano rapporto. Lei con le sue battute taglienti e sarcastiche e la sua difficoltà a camminare a causa di un incidente avvenuto anni prima; lui con le sue chiacchiere infinite, sempre sorridente e disponibile, ma preoccupato per il padre. Una coppia stramba che inizia ad investigare su quello che pare un mistero solo a loro, perché il lettore intuisce subito cosa è successo realmente, che li condurrà a conoscere meglio gli adulti che hanno intorno, le loro reticenze a dire la verità, soprattutto ai figli, e la loro incapacità di ammettere gli errori e perdonare.
Un romanzo bello davvero.
Lost & Found
Brigit Young
Traduzione Alessandro Peroni
Feltrinelli
2017
da 12 anni