03.05.2017
“A sentire il nome di Samira, mi è venuto un brivido. Fino a quel momento non avevo paura, mi sentivo forte, ero già pronto a rifiutare, non ero tanto sicuro di voler proteggere mio fratello, ma quando ha pronunciato il nome di Samira, mi sono arreso. I miei genitori sanno dove si nasconde e stanno zitti. Non vogliono che Abdelkrim e Tarek la trovino. Anche loro lo sanno? E io posso forse accettare che per colpa mia Samira non sarà mai felice, mai libera, che sarà condannata a vivere rinchiusa in un appartamento?”
Il primo anno alla scuola media per Said si rivela difficile: il fratello più grande è entrato in giri pericolosi, la sorella è costretta ad andarsene di casa per poter vivere una vita libera e si scopre che il fratellino più piccolo è sordo. Inoltre a scuola il ragazzo subisce pesanti attacchi di bullismo. Tutto questo contribuisce a cambiare il carattere del bravo bambino che frequentava con gioia la scuola elementare e studiava le definizioni di parole nuove nel dizionario. La presenza di un vero amico e il sostegno di un professore attento rappresenteranno la possibilità che le cose possano ancora migliorare, anche per Said.
Mi chiamo Said
Brigitte Smadja
Traduzione Mariadele Bianchi
Feltrinelli Kids
2017 R
da 11 anni