23.05.2017
“Il nuovo fratellino dormiva in una culla di stoffa con le maniglie, che si chiama porte-enfant, in francese.
Era minuscolo e secondo me anche bruttino, ma non l’ho detto. Secondo papà era il bebè più bello del mondo, anche se aveva la faccia tutta rossa e stropicciata. Il naso era piccolissimo, le orecchie invece troppo grandi e sporgenti e tutta la testa somigliava a una zuppiera. Non aveva nemmeno i capelli, solo due fili, mi dispiaceva per lui che così piccolo fosse già pelato. Anche le manine erano tutte grinzose.”
Dopo aver chiuso il libro, vorresti correre in slittino, fare una recita per gli anziani della casa di riposo, andare in campeggio durante un violento temporale, costruire una casa sull’albero ma, soprattutto, mangiare spaghetti al sugo direttamente dalla pentola e senza forchetta per festeggiare il tuo compleanno. Tutte cose che l’autore e suo fratello Dirk hanno realmente fatto durante la loro pazza, incredibile infanzia. E tu vorresti proprio averli conosciuti.
Se cercate narrativa esilarante non potete perdere questo libro!
L’autore è lo stesso della trilogia di Rico e Oscar.
Dirk e io
Andreas Steinhofel
Illustrazioni Peter Schossow
Traduzione Alessandra Petrelli
Beisler
2017
da 9 anni