08.03.2017
“C’era una volta un bruco: stava bene sulla sua foglia: la mangiava, scendeva, faceva una passeggiata e poi ritornava. Non sempre la foglia era la stessa, tanto meglio: in questo modo c’era più cibo. Stava come un Re: dormiva, si svegliava, mangiava, passeggiava, mangiava e si riaddormentava, non gli mancava nulla.”
Prima di dire Che Bello! dobbiamo dire Che Emozione! Tenere tra le mani il secondo albo illustrato di un’amica è una cosa emozionante, soprattutto un albo così, di una raffinatezza incredibile. Tutto è bello: la storia, le immagini, i colori, la grafica. Ed è bello conoscere l’autrice, la simpatia, la modestia e la passione che sempre la accompagnano.
La storia di un piccolo bruco che si sente dire per la prima volta “Come sei bello”. Ma cosa vuol dire bello? Cos’è bello? Nemmeno gli animali che interrogherà durante la sua lunga giornata riusciranno a dargli la risposta tanto agognata.
Neanche l’antipatica cornacchia che mette il becco in ogni conversazione. Ma allora, alla fine, che cosa è bello?
La scalata sociale ormai si fa a colpi di “like”, a volte messi a caso, per cliccare quel “bello-mi piace” che fa la differenza. L’estetica è tutto, la perfezione la meta da raggiungere, la frenesia lo sport preferito. Doveva arrivare un piccolo bruco a farci riflettere (ancora una volta) sull’importanza delle piccole cose, su ciò che ormai si dà per scontato. Un piccolo bruco, non una splendida e colorata farfalla, piccolo e con delle buffe antenne, che passa una giornata intera a chiedersi cosa voglia dire bello.
Lui è bello, ed è bella la sua lentezza, la sua determinazione, la sua volontà di farcela anche di fronte a chi lo ostacola.
E per i nostri piccoli ascoltatori cosa è Bello?
da 5 anni