15.02.2017
Quegli spari, che ci avevano strappato papà per sempre, erano stati anche un attentato alla nostra sopravvivenza e al nostro futuro. Per noi divennero un delitto quotidiano, ripetuto, continuato. Papà non c’era più. E non perché malato, vecchio o sofferente. No. Altri uomini avevano deciso la sua fine rubandolo alla vita e a noi.”
Ad alta voce Antonina Azoti si alza in piedi davanti a tutta la città di Palermo che sta onorando la morte del giudice Falcone e racconta la storia di suo padre Nicolò, ucciso dalla mafia a 37 anni perché si batteva a favore della riforma agricola in Sicilia. Il libro racconta il percorso di riscatto di Antonia, del fratello e della madre, isolati perché parenti di un “morto ammazzato”, e la sua rivendicazione orgogliosa della lotta del padre.
Il libro ha vinto il premio come miglior diario al concorso dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve S.Stefano.
Ad alta voce
Antonina Azoti
Terre di mezzo
2016
da 13 anni