18.01.2017
“Chiedimi cosa mi piace.
Cosa ti piace?
Mi piacciono i cani.
Mi piacciono i gatti.
Mi piacciono le tartarughe.
Mi piacciono le anatre.
Le anatre in cielo? o le anatre in acqua?
Mi piacciono le anatre in cielo.
No, nell’acqua. Mi piacciono tutte e due.
Che altro ti piace?
Mi piacciono le rane.
mi piacciono le rane che nuotano.
E le rane che saltano.”
Circondati da un paesaggio (finalmente) bianco e silenzioso, con il cubo di gennaio facciamo un tuffo nel colori dell’autunno, quelli che Suzy Lee dipinge con un vortice di rosso, giallo e arancione nello splendido libro di Bernard Waber.
La storia racconta una passeggiata al parco che padre e figlia compiono in una bellissima giornata autunnale. Il libro inizia già dal frontespizio, con il papà che indossa un berretto blu e la bambina un cappottino rosso. Un salto dalle scale e il titolo ci catapulta nel parco.
E’ quanto chiede la bambina al papà, all’improvviso. Una domanda che non è una domanda, piuttosto la necessità di interagire con l’adulto, in modo non convenzionale. E il papà subito si presta al gioco iniziato dalla figlia, senza chiedere ulteriori spiegazioni.
La piccola, visibilmente felice della complicità paterna, dà il via ad un magnifico gioco-dialogo che cresce man mano che si girano le pagine: nelle parole, nelle espressioni, nei movimenti. Persino l’autunno, con i suoi colori e con le sue foglie danzanti, partecipa a questa danza di parole tra padre e figlia.
Il dialogo si fa sempre più intimo, entrano in scena anche i ricordi, i gusti personali, i sentimenti. Aumenta l’intimità, le parole saltano e ballano e mani e piedi non riescono a non seguire questo ritmo: si muovono, si alzano, le mani raccolgono le foglie.
La natura stessa partecipa a questo entusiasmo crescente: la fontana zampilla, le farfalle colorano lo spazio, le foglie volteggiano portando ventate rosse e gialle.
Il libro è piaciuto moltissimo ai bambini che, come la piccola protagonista, non vedevano l’ora di poter esprimere le loro gioie.
“Cosa vi piace?”, ha chiesto loro la maestra Marta.