08.03.2016
“C’era una volta…
Una tata.
Si chiamava Vivian.
Vivian Maier.
Ai bambini voleva bene,
ma io ero il suo unico grande amore.
Eccomi qua.
Io, la sua macchina fotografica.
Vivian mi teneva sempre
accanto al cuore.”
La casa editrice Orecchio Acerbo presenta questo libro con la didascalia “Una donna speciale per un 8 marzo speciale”.
Mi piace l’arte in generale ma la fotografia ha una marcia in più rispetto alla pittura. Bisogna saper cogliere l’attimo, vedere con cento occhi il mondo che si muove attorno e catturare l’attimo giusto che, magari, scorre sul viso di uno sconosciuto. Saper emozionare con la fotografia è una dote meravigliosa.
Vivian Maier è considerata una delle maggiori esponenti della “street photography” americana contemporanea. La notorietà però è arrivata pochi anni dopo la sua morte, nel 2007. Con creatività e sensibilità ha catturato l’America e gli americani degli anni Cinquanta – Settanta, con la sua inseparabile Rolleiflex a pozzetto.