21.12.2015
“Quando si arriva in Val di Luce in un freddo pomeriggio di febbraio, c’è un gran silenzio. Il fiume non scroscia, perché scorre sotto il ghiaccio. Gli uccellini non cinguettano, perché sono migrati al sud. Non si sentono nemmeno le pecore, perché sono dentro le stalle. Tutto è solo neve bianca, abeti scuri e montagne grandi e taciturne. In mezzo a mezzo a tutto questo inverno silenzioso però c’è un puntino nero che tra poco farà rumore.”
E’ così che ci si innamora subito de “Il piccolo bolide della Val di Luce”, seguendola su per lo Sperone, ammirando il suo coraggio quando si gira e si butta a capofitto in picchiata cantando quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due, ridendo con lei quando scompare per ben tre volte in un cumulo di neve.
Tonja Valdiluce è una bambina con un’età quasi tonda (manca poco ai dieci anni) ed è l’unica minorenne che abita in Val di Luce. Il suo migliore amico, Gunnvald ha 74 anni e abita in una casa enorme, troppo grande per lui (per fortuna nel corso della storia ad un certo punto la riempie quasi tutta…), sua mamma fa la biologa marina e in Val di Luce, che è incastrata tra le montagne, purtroppo ci sta poco. Tonja abita con il papà che alleva pecore e Gair Gabbiano, un trovatello che si è affezionato alla vita montanara.
La Val di Luce è, in apparenza una valle tranquilla, con pochi abitanti, ma tra quei pochi ce n’è uno in particolare che proprio non va d’accordo con Tonja e che, decisamente, rovina la quiete della ragazzina. Ma il Campeggio Salutista Hagen (e il suo proprietario) non saranno, ad un certo punto, gli unici problemi che Tonja dovrà affrontare.
Maria Parr, torna a far innamorare i propri lettori con una storia da leggere tutta di un fiato. Non ci sono supereroi, situazioni impossibili, bambini prodigio in questa storia; tutto è assolutamente genuino, le emozioni, i fatti, i luoghi. Potrebbe essere noiosa la Val di Luce, ce ne sono di valli così, nascoste tra i monti che nemmeno con il navigatore ci si arriva! E invece basta una frizzante bambina con i capelli rossi, un incrocio tra la spericolata Pippi Calzelunghe e la piccola Heidi, a stravolgere tutto.
C’è tutto in questo libro: l’avventura, la natura che cambia, la voglia di crescere e di combattere ma anche quella di rimanere bambini e di crogiolarsi nella spensieratezza di correre su uno slittino a tutta velocità.
Una scrittura limpida che coniuga perfettamente il pensiero bambino con quello adulto: è bellissimo il rapporto tra Tonja e Gunnval, 64 anni di differenza, che non riescono a fare a meno l’uno dell’altra. Chi è adulto e chi è bambino?
I personaggi si susseguono come su un palcoscenico, e anche se solo per una piccola apparizione ognuno di loro ha una caratteristica che porta il lettore a ricordarsi di lui fino alla fine del libro.
La cosa bella di Maria Parr è che è una giovane autrice, e perciò, se continua così ci regalerà sicuramente tante altre emozioni.
Tonja Valdiluce
Maria Parr
Beisler editore
2015
pp. 278
da 9 anni