07.10.2015
Una gallina ci fissa dalla copertina e ci invita ad entrare nel suo salone di bellezza. Scopriamo subito che si chiama Anita e che i suoi servizi sono molto richiesti: il cane vuole migliorare le sue enormi orecchie, l’elefante desidera un naso più piccolo, la giraffa un collo più corto, l’ippopotamo denti più piccoli… e così il suo salone è sempre molto affollato! Il finale, a sorpresa, accontenterà tutti.
Pensiamo di iniziare le nostre letture nelle scuole materne proprio con questo albo. I bambini imparano presto cosa non gli piace del loro corpo e, soprattutto, conoscono fin da piccoli l’invidia per quanto possiede invece il loro amico e/o compagno. Imparare a ridere dei propri difetti è una grande lezione di vita!
Si sente, leggendo i dialoghi, che l’autrice (insegnante) lavora con i bambini. I discorsi degli animali sono spontanei e divertenti, il linguaggio è accurato e preciso.
Le illustrazioni sono grandi e colorate; gli animali ispirano subito simpatia e identificazione.
Ed ora facciamo un passo indietro.
Quando ancora non c’era la copertina del libro.
Quando ancora non c’erano le immagini.
Quando ancora la storia era una bozza e Antonella Capetti (l’autrice) pensava e ripensava a quali animali inserire, a come concludere la storia e a come intitolarla.
Quando ancora l’autrice non pensava che sarebbe finita così (bene).
Lì c’eravamo anche noi! Abbiamo vissuto (anche se da lontano) la nascita di questo libro, il primo libro di una nostra amica. Scrivere una storia non è difficile; le storie nascono nelle maniere più strane, nei posti e nei momenti a volte meno opportuni. Ma dare un senso ad una storia è un’altra cosa. Mettere tutti d’accordo mica è facile. Una virgola, un sostantivo, un personaggio, tutto può essere messo in discussione.
E’ una cosa bellissima assistere alla nascita di un libro, lo stesso libro che poi si può ritrovare sugli scaffali della biblioteca, della libreria o su quelli di casa.
Ne Il Salone di Bellezza le emozioni e le insicurezze degli animali rispecchiano fedelmente quelle dei bambini, e fare una confidenza non è mai cosa facile. Quante volte i protagonisti sono andati da Anita? Quante volte hanno cercato (senza successo) di mascherare il loro difetto affidandosi alle capaci “mani” della proprietaria del salone? La vera soluzione però non la offre un prodotto miracoloso o un tocco di phon, ma solo un amico, col quale potersi confidare. E’ solo quando il cane dà il via, lamentandosi, ad una catena di lamentele che ogni animale finalmente può sciogliere i dubbi relativi ai propri difetti e di conseguenza accettarli e poi, sorridendo, trasformarli in caratteristiche uniche che li contraddistinguono dagli altri animali.
Non vediamo l’ora di provarlo!
Qui il cubo precedente.
La versione di Apedario
La versione di Scaffale Basso
Il Salone di Bellezza
Antonella Capetti, Alessandra Capozza
La margherita
2015
pp. 32
da 4 anni