02.09.2015

Mercoledì al cubo (10): Cappuccetto e il viaggio in autobus

Si riparte! Tutte le cose belle ad un certo punto finiscono, persino le vacanze, dunque è arrivato il momento di salire sull’autobus e di ripartire per il lavoro, la scuola, e di riprendere con tutte le attività quotidiane che ci impegnano durante la settimana. Per farlo abbiamo scelto di salire su di un autobus speciale in compagnia di… siete pronti a (tornare a) viaggiare con noi? 

Cappuccetto Rosso è forse la fiaba europea più utilizzata, rivista e stravolta da autori ed illustratori di tutto il mondo. Dall’antica versione di Charles Perrault (non esattamente a lieto fine) del 1697, a quella più famosa dei fratelli Grimm (beato cacciatore), la bambina con il mantello rosso ha incantato un po’ tutti. 
Sono talmente tante le interpretazioni che si possono fare di questa fiaba che la si può considerare sempre attuale. Perrault stesso ne dà una definizione molto esplicita:

« Da questa storia si impara che i bambini, e specialmente le giovanette carine, cortesi e di buona famiglia, fanno molto male a dare ascolto agli sconosciuti; e non è cosa strana se poi il Lupo ottiene la sua cena. Dico Lupo, perché non tutti i lupi sono della stessa sorta; ce n’è un tipo dall’apparenza encomiabile, che non è rumoroso, né odioso, né arrabbiato, ma mite, servizievole e gentile, che segue le giovani ragazze per strada e fino a casa loro. Guai! a chi non sa che questi lupi gentili sono, fra tali creature, le più pericolose! »
(Le Petit Chaperon Rouge, Charles Perrault, 1697)


Altra particolarità di questa fiaba è che la si può declinare in una infinita varietà di modi: Un piccolo cappuccetto Rosso (Logos), un silent book (Terre di mezzo), Signorina si salvi chi può (Babalibri) sono solo alcuni dei libri che richiamano la fiaba originale. Abbiamo riso (e continuiamo imperterrite a ridere) con le meravigliose versioni di Mario Ramos (Babalibri) e del suo buffo lupo…


L’ultima versione che abbiamo in mano è quella di Marianne Dubuc (già presentata in questo mercoledì al cubo) edita dalla casa editrice La Margherita.
Un racconto in prima persona ambientato sull’autobus che una bambina prende per la prima volta per andare a trovare la nonna, che non è malata, ma che abita dall’altra parte del bosco. Un cestino con la merenda, una mantella in caso facesse freddo, un ultimo bacio alla mamma e via… la bambina prende posto sull’autobus e si prepara a partire. Le pagine presentano un’unica scena, quella dell’interno dell’autobus, e di volta in volta cambiano i passeggeri. Sembra di essere a teatro, il lettore diventa anche spettatore di scenette e cambi di personaggi: un’anziana gatta che fa la maglia, due conigliette che si apprestano a scendere, un bradipo dormiglione, una capra con un enorme mazzo di fiori. Ad un certo punto compare pure un piccolo lupo che condivide la merenda con la bambina ed una volpe con le zampe un po’ troppo lunghe…

L’entrata in una galleria porta scompiglio sull’autobus: misteriosamente qualcuno ha cambiato posto, qualcuno si alza, altri stanno fermi.
Lo stile minimalista e fresco di Marianne Dubuc accompagna il lettore in un lungo viaggio dove realtà (l’autobus) e immaginazione (i passeggeri sono tutti animali all’infuori di due bambini) si fondono e danno vita ad un’avventura ricca di colpi di scena e di misteri (dove andranno tutti i passeggeri?). I colori pastello, delicati e leggeri; i dettagli curati fin nei minimi particolari; un testo sintetico ma profondo contribuiscono a fare di questo albo illustrato una storia divertente che accompagnerà i lettori nel loro viaggio, magari anche “solamente” da casa a scuola, considerato il periodo in cui siamo. 

Non abbiamo ancora avuto modo di provare il libro, ma lo faremo di sicuro al più presto, sicure di riuscire a ricreare con l’aiuto dei nostri piccoli ascoltatori (almeno) un’altra versione di Cappuccetto Rosso.

La versione di Apedario.
La versione di Scaffale Basso.
Qui la penultima puntata.

Cappuccetto e il viaggio in autobus
Marianne Dubuc
La Margherita
2015
da 3 anni 

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