21.05.2014
… ma senza ansia da prestazione o esami da superare!
Procediamo con ordine. Sapevamo da tempo di questo appuntamento importante; lo avevamo segnato in agenda e abbiamo fatto il possibile per tenerci libera la giornata (certo, anche un pizzico di… fortuna non guasta a volte!). Ci siamo date appuntamento alle 9.15 davanti al portone di ingresso dell’Università Cattolica di Brescia facoltà di Scienze della formazione primaria con la docente del corso di lingua e grammatica italiana Maria Polita, curatrice di questo blog, e soprattutto con Antonella, di cui abbiamo già parlato qui e qui.
Abbiamo conosciuto questa donna effervescente ed appassionata qualche tempo fa ad un corso legato ai libri e alla lettura. Ce ne siamo follemente innamorate e glielo abbiamo più volte dichiarato. D’altra parte è spesso troppo facile parlare e scrivere di ciò che non funziona e che si potrebbe migliorare, mentre non è altrettanto scontato parlare delle cose belle. Ci sono persone che amano il lavoro che svolgono e che, pur riconoscendo razionalmente le difficoltà e i problemi che vivono quotidianamente, sanno guardare le cose dal punto di vista positivo, da ciò che funziona, e da lì partire. Persone appassionate e competenti, che sanno trasferire la loro passione e i loro studi in ciò che insegnano. Persone coerenti, come non sempre se ne incontrano. Antonella è una di queste persone, ed incontrarla è stata una bella fortuna.
Ma torniamo all’Università…
Antonella era stata invitata dall’amica docente a tenere una lezione sulla didattica della grammatica, cioè per raccontare come svolge ogni giorno il suo lavoro di insegnante. L’incontro è durato circa 90 minuti, durante i quali ha parlato, letto, mostrato alcuni degli albi illustrati dai quali coglie spunti per lezioni meravigliose create appositamente per spiegare ai bambini la differenza tra “nome proprio” e “nome comune” (lo fa leggendo L’alfabeto dei sentimenti, per intenderci), per definire “verbo” e “aggettivo”, ma soprattutto libri utilizzati come saluto del mattino, di ogni mattino. Sì, perché Antonella entra in classe ogni mattina e legge una storia ai suoi bambini per il puro piacere di farlo e di farsi ascoltare. I bambini cambiano, anche le storie e pure i libri, così come le lezioni perché Antonella non ama ripetersi, ed è capace di mettersi in gioco e di ricominciare ogni volta, con la stessa passione di sempre. Certo, questo comporta una (enorme) perdita di tempo; significa leggere moltissimo, curiosare siti e blog specializzati per essere aggiornate, prepararsi, ma, dice, “non potrei fare diversamente”.
La lezione è terminata dopo alcune interessanti questioni sollevate dalle alunne presenti, attente e silenziose. Applausi sinceri.
Cosa è successo dopo, non vi è dato saperlo. Vi basti sapere che è stato esattamente come ce lo aspettavamo, e poi forse possiamo anticiparvi che sentirete ancora parlare di lei, e non soltanto da noi…