17.04.2014
Era nato fra gli scaffali di un negozio di fiori,
in mezzo ad altri innaffiatoi dal costume variopinto.
Gli piaceva sentire l’aroma della rosa e dei fiori di lillà.
Ogni giorno grandi mani e pazienti lo trasportavano da un fiore all’altro, pieno di acqua cristallina. Si chinava così di fronte alle margherite e ai girasoli per innaffiarli generosamente; in alto la testa, in basso la testa…
Sarà che con l’arrivo della primavera c’è voglia di fiori, di profumi, di lavorare la terra e di veder crescere qualcosa. E per innaffiare terra e fiori, cosa c’è di meglio di un annaffiatoio che assomiglia ad un simpatico elefante? Erika Cunja, ci racconta una bella storia con protagonista un annaffiatoio che odia la monotonia e che se ne va dal negozio di fiori per cercare il suo posto nel mondo. Le prova tutte: diventa un porta matite colorate, un eccentrico cappello per signora, finisce in una vetrina piena di oggetti vintage. Ma niente! L’ondata improvvisa di malinconia arriva sempre ad un certo punto e il povero annaffiatoio si ritrova a vagare senza meta.
La storia, naturalmente, ha il lieto fine, un posto per nulla monotono lo trova anche lui, perché ognuno di noi ha diritto ad essere felice, basta non perdere mai le speranze.
L’innaffiatoio
Erika Cunja
Valentina Edizioni
2014
da 5 anni