28.03.2014
Perché mercoledì 26 è stato il giorno del torneo di lettura! L’ultima sfida, che ha visto coinvolte quattro classi di due scuole diverse. Lo scopo principale di questa attività è stato quello di avvicinare le due scuole, che stanno a pochi chilometri di distanza tra loro, che in futuro si uniranno in un’unica sede. Perciò parlare di “torneo” o “campionato” questa volta non sarebbe propriamente corretto, perché:
– le sfide non sono state conteggiate con un punteggio, ma con delle caselle;
– non ci sono stati vincitori (se non tutti);
– le squadre sono state mescolate ad ogni nuovo incontro.
Ci era piaciuta subito l’idea di non parlare di punti, sfida, vantaggio e svantaggio, perché in questo modo l’attività è ruotata intorno ai bambini, che per prima cosa hanno dovuto scambiare idee con altri componenti della squadra che non erano quelli della classe. Non è stato subito immediato, è vero si tratta di un gioco, ma un conto è sbagliare tra compagni di classe, un altro è dover dire qualcosa di fronte (e per conto) di compagni nuovi. Ma la cosa bella dei bambini è che lo scoglio iniziale è davvero piccolo e con un balzo lo sanno superare e andare avanti spediti; così hanno fatto davvero in fretta a fare squadra tra di loro, e quando le volte successive le squadre sono state mescolate di nuovo non si sono dimostrati poi così preoccupati. E questo per noi e per le insegnanti è stato un bel traguardo raggiunto.
E con il punteggio? E’ vero…ma! Le squadre venivano mescolate e i punteggi (quando si ripartiva) riassegnati con la fortuna di un giochino a scelta. Questo è servito per svilire ulteriormente l’orribile senso di competizione che ormai ci scorre nel sangue, ed ha funzionato. Con questa affermazione non stiamo dicendo che la competizione sia sbagliata, a volte è necessaria per stimolare i bambini e i ragazzini ad impegnarsi, e questo ce lo dimostrano i campionati di lettura “veri” che spesso organizziamo. Ma in questo caso il pretesto di organizzare dei giochi per avvicinare le due scuole ci è sembrato così intelligente che abbiamo proprio voluto abbandonare qualsiasi forma di competizione.
Altro aspetto positivo di questa edizione (nella scorsa non lo avevamo fatto) è stato quello di movimentare un po’ anche le biblioteche scolastiche. Abbinati alle novità presenti nella biblioteca di riferimento che è stata il cardine su cui tutto si è snodato, sono stati affiancati dei libri (purtroppo un po’ datati) presenti nelle due biblioteche scolastiche.
Qualcosa da migliorare c’è sempre, però possiamo dire che questa edizione del…”Giro dei libri” è stata positiva e cosa più importante, i bambini si sono divertiti.
E’ stato positivo anche il fatto di aver trovato delle insegnanti disposte a collaborare e a trovare delle soluzioni adeguate, reinventando in modo innovativo un’attività che ha richiesto non solo spirito di collaborazione, ma anche tempo (i bambini si spostavano a piedi lungo un sentiero per raggiungere l’altra scuola). Altro fattore fondamentale è stato quello di avere una coach (leggi bibliotecaria) molto in gamba che è riuscita a coordinare il tutto in maniera ottima e puntuale.