“Mio padre mi ha raccontato tutto della storia della mia famiglia. (…)E io ho pensato che tutti dovrebbero conoscere la nostra storia. Se le mafie oggi sono così forti è anche perché la mia famiglia le ha aiutate a diventare sempre più forti. Ma bisogna anche sapere che se le mafie oggi sono un po’ meno forti di ieri è perché il mio papà si è ribellato alle loro regole.”
Salvo è un ragazzo di undici anni, siciliano e molto sveglio. Il suo bisnonno era il mafioso più importante del paese; suo nonno era orgoglioso di far parte della mafia perché manteneva l’ordine, e così pure suo padre, che riteneva un onore appartenere alla mafia. Fino a quando però viene attanagliato da molti dubbi e, insieme alla moglie, nel 2002 decide di raccontare ad un poliziotto tutto quello che sapeva su Cosa Nostra e sulle altre mafie. E per questo finisce in carcere, mentre la moglie e il figlio, Salvo, sono costretti a vivere in un posto segreto, con una nuova identità.Ad oltre vent’anni dagli omicidi di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino non è mai tardi per parlare di mafia anche ai ragazzini e la casa editrice Sinnos, di cui abbiamo più volte segnalato le pubblicazioni, lo fa con un testo molto accurato, a metà tra il romanzo e il graphic novel. Il libro “nasce dalla convinzione che solo i cittadini realmente consapevoli potranno scegliere di stare dalla parte giusta. E la consapevolezza non si acquista dall’oggi al domani, ma va coltivata con passione, come una pianta che cresce molto lentamente. Fin dai banchi di scuola“, come si legge nell’introduzione al libro del magistrato Raffaele Cantone.Il libro contiene anche preziose schede di approfondimento sulla storia della mafia. Un strumento per sviluppare molti dibattiti nelle scuole e tra i ragazzi, e che trasforma un pentito, o meglio un collaboratore di giustizia, in una figura positiva. Sullo stesso argomento per ragazzi più grandi Volevo nascere vento.
Salvo e le mafie
Riccardo Guido, Sergio Riccardi
Sinnos
2013
pp.64
da 9 anni