16.01.2014
“La madre di Jack stava morendo. Il medico aveva detto che non c’era più niente da fare. Cercando di trattenere le lacrime, Jack uscì per andare alla spiaggia vicina. All’improvviso gli apparve davanti una figura altissima, con un mantello nero e il viso nascosto sotto un cappuccio, che gli disse. “Dimmi, ragazzo, come si arriva alla casa dei Beanstalk?”. Jack capì subito che si trattava della Morte, che veniva a cercare sua madre.”
La Morte non si fa certo problemi ed esaudisce le richieste di Jack, anche quella di diventare molto piccola e di infilarsi in una boccetta di vetro. A questo punto la reazione è immediata e Jack tappa la boccetta imprigionando la morte.
“Grazie Jack. Forse avrai compreso che non sono nemica della vita. Lei e io siamo due facce della stessa medaglia. Senza di me, la vita non esisterebbe.”
Spiegare la morte ai bambini è difficile, Tim Bowley riesce a farlo con tutta la naturalezza possibile, raccontando con poche semplici parole una scomoda verità; che la morte è necessaria, è ingiusta a volte, crudele e antipatica, ma è amica della vita stessa. Le illustrazioni di Natalie Pudalov sembrano spaventare, ma osservandole con attenzione si possono scoprire particolari pieni di sentimento e di vita.
La casa editrice Logos non è nuova nell’affrontare questi temi, tempo fa avevamo presentato Aeterna, sempre sul tema della morte, affrontato in modo poetico e dolce. Con questo testo, basato su una fiaba tradizionale britannica, offre uno spunto di discussione molto diretto e sensibile.
Jack e la morte
Tim Bowley, Natalie Pudalov
Logos
2013
da 8 anni