12.11.2013
Non è facile parlare di certi libri. A maggior ragione quando conosci l’editore e la qualità delle sue pubblicazioni oppure quando l’autore ha già pubblicato altri libri che hai amato e l’aspettativa è molto alta. E poi lo leggi, quel libro, scritto da quell’autore (autrice), pubblicato da quell’editore e… rimani senza parole. Primo perché sedimentare una lettura è un processo che avviene ogni volta con tempi diversi; secondo perché lo stesso editore ha già intervistato l’autrice del libro e a quel punto risulta difficile aggiungere qualcosa che possa anche solo sembrare un contributo sensato. E così lasci il libro sulla scrivania, lo tocchi ogni volta che ci passi accanto, lo apri e lo sfogli, assapori le parole, una ad una, verifichi qualche particolare che ti era sfuggito, lo rileggi… ma ancora non sai cosa dire, o meglio non sai come dire quanto quel libro ti ha colpito.
Buon viaggio, piccolino! è la storia della nanna per antonomasia; la nanna intesa come viaggio e come tale preparato, con i suoi riti e con i suoi tempi. Partire sempre alla stessa ora, portarsi dietro biberon e amico del cuore, ciuccio e libro preferito; indossare una magnifica tenuta da viaggio, salutare gatto, papà e mamma e… partire!