“Mi rapirono nella seconda settimana di giugno. E fu una gran bella cosa, perché l’estate stava andando a rotoli comunque. Dovevamo partire per una gita in bicicletta, ma poi eravamo rimasti a casa per via della pioggia, una pioggerellina davvero lieve. Stavamo per andare in campeggio, con la tenda, ma poi era sopraggiunto un impegno di lavoro di papà, e non se n’era fatto nulla.”
Vera sta andando a passare la solita triste vacanza dai nonni quando la sua macchina viene presa di mira dai Ruberson, una sgangherata ghenga di predoni al volante. I Ruberson svaligiano gli automobilisti, ma non cercano soldi, no davvero, prediligono invece dolci, oggetti utili quali posate, fornellini da campeggio, pentole e materassini, e quando attaccata ad un sacchetto di liquirizia si ritrovano anche una bambina di dieci anni, Karlo Ruberson, che per anzianità è il capo, decide di tenerla con loro. Tra scorribande, accampamenti improvvisati, colpi da preparare Vera trascorrerà una meravigliosa estate e diventerà anche un po’ psicologa perché i Ruberson sono un po’ matti ma anche fragili e faticano a relazionarsi fra loro.
Un libro divertente che riesce a parlare di crescita, relazioni e amicizia in maniera ironica e diretta.
La mia estate con i Ruberson
Siri Kolu
Feltrinelli
2013
da 10 anni