“Avvicinatevi, bambini, e vi racconterò una storia intessuta d’incanti. I giocattoli possono essere passatempi divertenti. Ma una buona storia è pura magia. E non c’è momento migliore di quando la pioggia bussa alla finestra. Sappiate però, bambini, che le storie sono come il cielo. Possono mutare, portarvi meraviglie, sorprendervi proprio quando non avete addosso la giacchetta col cappuccio. Alzate lo sguardo, scrutate pure il cielo, ma non saprete mai davvero quel che sta per arrivare.”
Arriva il momento in cui le fiabe classiche non sono più classiche; si evolvono, cambiano modo di comunicare, si modernizzano pur mantenendo gli stessi personaggi. “Cappuccetto rosso” è forse la fiaba più stravolta, complice forse le numerose uscite cinematografiche, che ben poco hanno a che fare con il tenero e ovattato mondo dei bambini. Cercando un’immagine di Cappuccetto Rosso su google salta fuori (peggio del lupo!) una miriade di illustrazioni poco disneyane! Ma torniamo ai libri, quelli ancora vietati ai maggiori di 14 anni. Roberto Innocenti pubblica con La Margherita una nuova versione di Cappuccetto rosso. Il bosco si trasforma in una città, che al giorno d’oggi è di gran lunga più pericolosa di un bosco. Cappuccetto si chiama Sofia e abita in un condominio. La nonna sta dall’altra parte del bosco, ops…città e la bambina si avvia con lo zainetto in spalla per farle visita. E i lupi ci sono anche in città, ma il finale non è sempre a lieto fine, a meno che non lo si desideri davvero.
Cappuccetto rosso una fiaba moderna
Roberto Innocenti
la Margherita
2012
pp.32
da 8 anni