28.01.2013

Gita a Verona tra topi, lastre e castelli che volano

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Venerdì le Pollicine sono state in gita a Verona. Invitate da uno dei Topi, sono state a visitare una tipografia e a seguire l’avviamento di un libro per bambini.

Colazione ad un’ora antelucana, viaggio tranquillo a parte qualche problemino con la benzina (!!!), all’arrivo Paolo Canton ci accoglie e ci presenta i tipografi. Segue una visita dettagliata e molto accurata all’interno di due capannoni, a vedere macchinari molto costosi che concretamente realizzano un libro; dalle pagine a colori ai tagli della carta, dalle cuciture col filo alla formazione della copertina, ogni processo è descritto dal tipografo con accuratezza e professionalità. Meglio di una gita turistica alla città! E la grandissima fortuna di poter vedere il prodotto finito sui bancali ad asciugare, di poter curiosare tra i libri che i bambini potranno vedere solo tra qualche settimana, di respirare l’odore di tutto il processo, l’immensa fortuna di poter cogliere l’esperienza e la competenza di persone che questo lavoro lo fanno con vero amore.



Abbiamo persino conosciuto la giovane e bravissima illustratrice, Alicia Baladan, quella di “Cielo bambino” e di “Una storia Guaranì”, il cui nuovo libro, sempre edito da Topipittori, uscirà a breve.

Durante le discussioni rimaniamo a bocca aperta, captiamo qualche parola – maschere, pantoni fluo – all’interno di un discorso che deciderà le sorti di un libro. Un “semplice” giallo può fermare un intero lavoro e bloccare la stampa. Si trovano i compromessi e si prosegue. Quanta cura per i particolari più piccoli, per un dettaglio, per l’ombra di un orecchio dell’asino che non c’è… a quale scopo una tale infinita pazienza? In fondo il lettore vedrà il libro finito e non potrà sapere che quell’ombra doveva esserci… esattamente il contrario! Se l’editore ha un profondo rispetto per il lettore e, prima ancora, per il suo libro e per chi quel libro l’ha disegnato e scritto, le cose devono essere fatte naturalmente in questo modo. Allora l’editore discute con infinita pazienza di dettagli e sfumature impercettibili, in un delicato equilibrio tra chi quel lavoro l’ha pensato e realizzato (scrittore ed illustratore) e chi quel lavoro lo deve materialmente portare a termine (il tipografo), ascoltando e rispettando le competenze di ciascuno. 

E pazienza se ci vogliono ore, se la lastra è da cambiare, se la discussione fa un passo avanti per poi fermarsi e regredire di due e la soluzione pare così lontana.
E’ un lavoro meticoloso, fare un libro. Ne avevamo colto solo alcuni passaggi. Scriverlo ed illustrarlo è la prima, fondamentale ed indispensabile condizione sine qua non, ma poi il lavoro è soltanto all’inizio. Cura, passione, attenzione, competenza, professionalità, esperienza, amore. Tantissimo amore per questo lavoro e per chi lo fa, dal principio alla fine.
Ci chiediamo dunque come sia possibile che il lettore non lo avverta, tutto questo amore. In realtà lo sente eccome. Il problema, se mai, è che quel libro al bambino arriva in mezzo ad altri libri, magari non tutti curati ed amati allo stesso modo; oppure non gli arriva, imbrigliato in qualche strano percorso… ecco allora che tocca a noi! Adesso che abbiamo visto quanto lavoro c’è prima e dopo e dentro un libro, lo prenderemo dalle mani degli editori con maggiore rispetto e passione e lo porteremo ai piccoli utenti, attraverso bibliotecari appassionati che amano il proprio lavoro e che sapranno scegliere e riconoscerlo.

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